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22/05/2024

AIM

AIM

La AIM (Assemblaggio Italiano Motocicli) è stata una casa motociclistica italiana attiva dal 1972 al 1987. Fondata da Andrea Becocci a Prato, la AIM nacque in seguito a divergenze tecniche e organizzative con il fratello Josè, fondatore della Moto Bimm. L'azienda si trasferì successivamente a Vaiano, in Toscana, dove iniziò la produzione di ciclomotori e motociclette. Nel 1973, AIM presentò il modello da cross "50 R 5", dotato di motore Morini Turbostar a cinque marce, che ottenne un buon successo di vendite e fu utilizzato in gare regionali da piloti privati, tra cui il futuro campione Marco Luchi.

Nel 1975, AIM introdusse un modello da competizione con motore Sachs, assemblato da Andrea Becocci e Loredano Fani sulla pista di Viciomaggio (AR), pilotato dal toscano Giovanni Pieroni. Questo modello fu presentato al salone di Milano nell'autunno dello stesso anno. L'azienda iniziò così la produzione in piccola serie di moto da competizione particolarmente curate, dotate della migliore componentistica esistente sul mercato e di propulsori Sachs e Minarelli, nelle cilindrate 50, 75, 80, 100, 125, 175 e 250 cm³. Questi modelli ottennero numerose affermazioni in gare regionali e nazionali nella seconda metà degli anni Settanta e nei primi anni Ottanta.

Nonostante i successi sportivi, l'elevato costo dei modelli da competizione e la loro totale estraneità, anche estetica, ai modelli di normale produzione non consentirono alla AIM di ottenere sostanziosi risultati di vendita. L'attività aziendale cessò nel 1987. Dopo la chiusura, Andrea Becocci si dedicò alla produzione di componenti per biciclette e motociclette, continuando la sua carriera nel settore.

Oggi, AIM è ricordata come una delle realtà più affascinanti e autentiche dell'enduro e del cross italiano, apprezzata per la qualità artigianale e l'innovazione tecnica dei suoi modelli.