Ansaldo è una storica azienda italiana, fondata a Genova nel 1853 come società specializzata nella costruzione navale e meccanica, e che nel corso del tempo si è diversificata in diversi settori dell’ingegneria pesante, compreso quello automobilistico. Il suo ingresso nel mercato delle automobili avvenne all’inizio del XX secolo, quando la società decise di sfruttare le competenze ingegneristiche accumulate nella produzione di macchinari industriali e veicoli militari. Negli anni Venti, Ansaldo iniziò a produrre automobili di alta qualità, caratterizzate da motori affidabili e soluzioni tecniche innovative per l’epoca, posizionandosi come marchio di prestigio nel panorama italiano. Tuttavia, la produzione automobilistica non fu mai la principale attività dell’azienda: Ansaldo mantenne il focus sulla produzione di motori, locomotive e materiale bellico, settore in cui era maggiormente competitiva. Nonostante ciò, le vetture prodotte venivano apprezzate per la loro robustezza e l’attenzione ai dettagli, rispecchiando la tradizione di eccellenza ingegneristica del gruppo. Con l’avvento della Grande Depressione e le difficoltà economiche degli anni Trenta, la produzione di automobili venne progressivamente ridotta e in seguito interrotta, mentre Ansaldo continuò a crescere in ambito industriale e tecnologico, entrando poi a far parte di conglomerati più ampi nel secondo dopoguerra. Oggi il nome Ansaldo rimane legato principalmente all’ingegneria pesante, ai trasporti e alla produzione di macchinari, ma le auto che portarono questo marchio conservano un posto importante nella storia dell’automobilismo italiano, testimoniando la capacità dell’azienda di applicare innovazione tecnica e qualità manifatturiera anche fuori dal suo ambito principale.