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07/05/2024

ASA (Autocostruzioni Società per Azioni)

Anno fondazione 1961-1969

ASA (Autocostruzioni Società per Azioni)

La storia della casa automobilistica ASA, acronimo di Autocostruzioni Società per Azioni, è affascinante e piuttosto breve, ma strettamente legata a uno dei nomi più illustri dell'automobilismo italiano: Ferrari.

La nascita di un'idea Ferrari
Tutto ebbe inizio alla fine degli anni '50, quando Enzo Ferrari e i suoi ingegneri, tra cui Carlo Chiti e Giotto Bizzarrini, iniziarono a lavorare su un progetto ambizioso: una piccola GT (Gran Turismo) con un motore a 4 cilindri derivato dal potente V12 della Ferrari 250. L'idea era di creare un modello più compatto e accessibile rispetto alle grandi e costose Ferrari dell'epoca, per competere nel fiorente mercato delle sportive di piccola cilindrata, dominato da marchi come Abarth.

Il progetto andò avanti e il prototipo, con una carrozzeria disegnata da Giorgetto Giugiaro per la Carrozzeria Bertone, fu presentato al Salone di Torino del 1961. Nonostante il successo e il soprannome affettuoso di "Ferrarina", Enzo Ferrari decise di non commercializzare l'auto con il marchio del Cavallino Rampante, temendo che un modello di piccola cilindrata potesse sminuire l'esclusività e il prestigio della sua casa.

L'intervento di Oronzio de Nora e la fondazione di ASA
A questo punto, la storia della "Ferrarina" prese una nuova direzione grazie a un industriale milanese, Oronzio de Nora, noto per le sue attività nel settore elettrochimico (è stato l'inventore dell'Amuchina). De Nora, già fornitore e amico di Ferrari, acquisì il progetto e fondò la società ASA a Milano, con la guida del figlio Niccolò. L'obiettivo era produrre in serie la vettura.

I modelli e la breve esistenza
La produzione della ASA 1000 GT iniziò ufficialmente nel 1964. La vettura era una coupé elegante e sportiva, con un telaio tubolare leggero e un motore 4 cilindri da 1032 cm³ che erogava 91 CV, garantendo prestazioni notevoli per la sua categoria. Ne furono prodotte anche versioni spider e una variante potenziata, la ASA 411.

Nonostante le sue eccellenti qualità tecniche e il design accattivante, la ASA non riuscì a ottenere il successo commerciale sperato. I costi elevati di produzione e la concorrenza agguerrita limitarono il numero di esemplari venduti. La produzione, molto artigianale, si aggirò attorno ai 100 coupé e una ventina di spider.

La ASA tentò anche l'avventura nelle competizioni, partecipando alla Targa Florio, e realizzò persino una monoposto per la Formula 3, ma il destino era segnato. L'azienda venne messa in liquidazione nel 1969, ponendo fine alla sua breve ma intensa storia.

Oggi, i pochi esemplari rimasti della ASA 1000 GT sono considerati auto d'epoca rare e di grande valore collezionistico, testimonianza di un progetto ambizioso nato dal genio di Maranello e portato avanti con passione in quel di Milano.