La storia di Autobianchi Automobili è un affascinante percorso di innovazione e sperimentazione nel panorama automobilistico italiano, che si intreccia profondamente con quello della FIAT.
Le origini e la fondazione
Il marchio Autobianchi nasce ufficialmente l'11 gennaio 1955 a Milano. Nonostante il nome rimandi alla storica azienda Bianchi, specializzata in biciclette e motocicli fin dal 1885, la nuova società viene creata in una partnership tra la stessa Fabbrica Automobili e Velocipedi Edoardo Bianchi, la FIAT e la Pirelli.
L'obiettivo di questa collaborazione era ambizioso: la FIAT voleva un "laboratorio" per testare nuove soluzioni tecniche e di mercato (in particolare la trazione anteriore) senza compromettere la propria immagine, mentre Pirelli vedeva l'opportunità di espandere il proprio mercato di pneumatici. La Bianchi, in difficoltà nel dopoguerra, metteva a disposizione il suo stabilimento di Desio.
I modelli iconici e le innovazioni
L'Autobianchi si distingue fin da subito per la sua capacità di produrre vetture eleganti, di nicchia e tecnicamente avanzate.
Bianchina (1957-1969): È il primo modello prodotto e quello che la rende famosa al grande pubblico, anche grazie al cinema (celebre l'esemplare di Fantozzi). Nata sul telaio della Fiat 500, la Bianchina era un'utilitaria raffinata e chic, disponibile in diverse versioni tra cui la Trasformabile, la Cabriolet e la Panoramica.
Primula (1964-1970): Un modello di fondamentale importanza. La Primula è stata la prima vettura del gruppo FIAT ad adottare la **trazione anteriore** con motore trasversale e sterzo a cremagliera, un'architettura che in seguito sarebbe diventata lo standard mondiale per le auto compatte. Questo fu il banco di prova voluto da Dante Giacosa che aprì la strada a modelli di successo come la Fiat 128.
A111 (1969-1972): Una berlina di classe media che non ottenne il successo sperato, ma che testimonia la volontà del marchio di sperimentare anche in segmenti superiori.
A112 (1969-1986): L'A112 è forse il modello più celebre e di maggior successo di Autobianchi, con oltre 1,2 milioni di esemplari prodotti. Considerata l'antesignana delle "hot hatch" (piccole sportive), ha riscosso un grande successo tra i giovani, specialmente nella versione sportiva Abarth che divenne una vera e propria icona nel mondo dei rally.
L'assorbimento di FIAT e la fine del marchio
Nel 1968, FIAT acquisisce il controllo totale di Autobianchi. Da quel momento, il ruolo del marchio cambia leggermente, diventando a tutti gli effetti un brand "premium" e di nicchia all'interno del gruppo torinese, posizionato tra FIAT e Lancia. L'ultimo modello prodotto, la Y10 (1985-1995), prosegue questa filosofia di "piccola ammiraglia".
La fine del marchio Autobianchi arriva progressivamente negli anni '90. La produzione della Y10 cessa nel 1995 e il suo successore, la Lancia Y, viene commercializzata a livello internazionale esclusivamente con il marchio Lancia. L'ex stabilimento di Desio viene chiuso nel 1992 e l'area viene smantellata.
Sebbene il marchio non esista più, l'eredità di Autobianchi rimane un esempio di come un'azienda possa fungere da laboratorio di innovazione, lasciando un'impronta indelebile nella storia dell'automobile.