La casa motociclistica italiana Berneg fu fondata nel 1954 a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, da Paride Bernardi e Corrado Negrini. Il nome "Berneg" nasce dalla combinazione delle iniziali dei fondatori. Bernardi si occupava della costruzione dei telai, serbatoi e componenti in lamiera, mentre Negrini progettava e assemblava i motori. La produzione avveniva sotto la denominazione "Berneg Costruzione Meccaniche" presso la sede di Via Porrettana.
Il primo modello, denominato Iridea, fu presentato al Salone di Milano nel 1955. Si trattava di una motocicletta sportiva equipaggiata con un motore bicilindrico verticale da 158 cm³, dotato di distribuzione a camme in testa e alimentato da carburatori a doppio corpo. La Iridea raggiungeva una velocità massima di circa 100 km/h. Nel 1957, Berneg introdusse il modello Fario, disponibile in due versioni: la Fario Normale, con velocità massima di 100 km/h, e la Fario Gran Turismo, capace di raggiungere i 120 km/h. Nel 1959, la gamma si arricchì con la Fario Sport, una versione più performante.
Nonostante l'innovazione tecnica e il design accattivante, Berneg affrontò difficoltà economiche a causa della crescente concorrenza dei ciclomotori e dei veicoli a quattro ruote. La crisi del mercato motociclistico italiano degli anni '60, unita a problemi tecnici riscontrati in alcuni modelli, portò a un calo delle vendite. Nel 1961, la produzione fu interrotta, segnando la fine dell'attività della casa motociclistica. Si stima che siano stati prodotti circa 300 esemplari della Iridea e 500 della Fario.
Dopo la chiusura di Berneg, Paride Bernardi fondò un nuovo marchio, Bernardi, continuando la sua attività nel settore delle due ruote. Oggi, le motociclette Berneg sono considerate pezzi da collezione, apprezzate per la loro ingegneria artigianale e il design distintivo dell'epoca.